Le mappe mentali, un utile strumento di studio

Che tu sia uno studente di un liceo o uno studente universitario, le mappe mentali sono uno strumento utilissimo da inserire e utilizzare nel proprio metodo di studio.

In questo articolo approfondiremo da dove nascono, a cosa servono e perché dovresti provarle nel tuo studio.

Da dove nascono le mappe mentali

Le mappe mentali sono state teorizzate e “inventate” dallo psicologo cognitivista Tony Buzan partendo da alcune riflessioni su tecniche per prendere gli appunti, con la finalità di migliorare la memorizzazione di ciò che si studia.

In pratica il concetto di fondo è quello di utilizzare la propria mente per assimilare i concetti che si studiano dai libri o che si apprendono a lezione e di sintetizzarli in uno schema dalla struttura gerarchica (ci sono dei rami che scendono in profondità).

Poi c’è la parte associativa fra concetti e immagini. La parte visiva è fondamentale infatti nelle mappe mentali per stimolare la memoria e quindi il richiamo al momento del bisogno (ripassi, esami ecc.).

Vediamo ora come funzionano e in cosa consistono.

Come fare una mappa mentale

Partiamo dagli elementi importanti di una mappa. La mappa mentale vede al suo centro l’argomento principale.

Un argomento centrale avrà una serie di sotto-argomenti, (immagina un capitolo con moduli e paragrafi), questi sotto-argomenti si possono collegare tramite rami alla parte centrale e sotto rami per i vari dettagli.

Per rendere le mappe mentali più efficaci e stimolare meglio la memoria di quello che si studia, Buzan consiglia di utilizzare colori, meglio se diversi per i vari rami, e immagini (stilizzate, piccoli disegnini) che associno il concetto di un rame a qualcosa di visivo.

La memoria infatti lavora benissimo se posta davanti a “oggetti” e non solo a parole. Per questo la mappa mentale non deve avere concetti scritti con tante parole, quanto l’obiettivo è quello di schematizzare il più possibile.

Se sei agli inizi ti consigliamo questo articolo sugli errori da evitare quando si realizzano mappe mentali del blog studentetop.it, troverai consigli utili per lo studio con le mappe mentali e schemi in generale.

Meglio fare le mappe mentali con programmi digitali o su carta?

Lo stesso creatore delle mappe mentali sosteneva che realizzarle su carta a mano, migliori i processi di apprendimento. Ci sono diverse posizioni in merito, con ricercatori che si schierano sullo scrivere a mano, per migliorare il processo logico della formazione delle frasi e soprattutto per lasciarle più impresse in mente.

Diversi studenti hanno confermato che realizzarle a mano è più funzionale.

Dall’altra parte gli strumenti digitali ci vengono in aiuto sull’organizzazione. I software per realizzare le mappe mentali sono tantissimi e semplicissimi da usare. Ce ne sono gratuiti e a pagamento a basso costo. Possono salvare le mappe sul cloud, farcele leggere da PC e da telefono, ritrovarle tutte con un click e categorizzarle per materie.

Inoltre hanno svariate funzioni, si possono colorare i rami, inserire immagini e simboli grafici e renderle così più personalizzate e funzionali secondo la teoria stessa di Buzan.

Quindi è meglio farle digitalmente o a mano? Questo dipende da come ti trovi meglio. Se dai più peso all’aspetto organizzativo e ti trovi bene, falle online, se invece sei fedele alla scrittura su carta, sfrutta ancora questo metodo classico e vincente!

Mappe mentali e metodo di studio

Speriamo che l’articolo di oggi sulle mappe mentali ti sia d’aiuto per scoprire un nuovo strumento da applicare nel tuo studio. Ricorda però che le mappe mentali sono solo un elemento da inserire in un metodo di studio più completo.

Un metodo deve infatti prevedere più fasi, dalla lettura alla comprensione, la presa degli appunti e gli schemi, come le mappe mentali, il ripetere i concetti in memoria, l’esporti durante l’esame e via dicendo.

 

E tu utilizzi le mappe mentali nel tuo metodo di studio?