Il percorso per diventare insegnante in una scuola privata non è affatto semplice. Ma come è possibile riuscirci? Quali sono gli step essenziali per affrontare e portare a termine questa missione?
Va innanzitutto detto, che il metodo e la strada dell’aspirante docente che invece vuol insegnare in un scuola pubblica, si differenzia enormemente dagli istituti privati. Ma cosa cambia esattamente?
Insegnare nelle scuole private: iter nel 2019
L’inter per insegnare nelle scuole private, nonostante venga definito più “semplice e veloce”, allo stesso tempo prevede gli stessi o quasi, requisti che qualsiasi docente dovrebbe affrontare per essere assunto in istituto scolastico pubblico.
Per farsi assumere in una istituzione non statale, si dovrà pur sempre aver conseguito:
- Una laurea;
- Un diploma purché sia abilitante;
- L’abilitazione mediante il processo di formazione iniziale e tirocinio (FIT)
C’è però da dire, che l’unica differenza per insegnare in una scuola privata sta nella sistema di “buona riforma della scuola“.
Ciò significa, che i dirigenti scolastici di un istituto non amministrato dallo Stato, si potrebbero conferire la “responsabilità” di assumere un aspirante docente, anche privo di titolo abilitativo.
Chiaramente a queste condizioni vi è anche un’unica restrizione, ovvero quella di poter farsi assumere esclusivamente a tempo determinato.
Lo stipendio di chi insegna in una scuola privata
Dopo aver visto come diventare insegnante in una scuola privata, il punto critico per ogni aspirante docente è sicuramente lo stipendio. Tutti più o meno sanno, che rispetto ad un istituto pubblico il salario è decisamente più basso.
Secondo alcune esperienze di vecchi insegnanti, il guadagno mensile si aggira a €800/€900 per 20 ore settimanali. Ma c’è anche, chi ha confessato di aver ricevuto proposte inverosimili, per €8 all’ora e uno stipendio decisamente inadeguato al ruolo di un professore o maestro.
Negli ultimi anni la battaglia contro gli stipendi bassi, di chi esercita il ruolo di insegnante nelle scuole private, si fa sempre più dura. Un tema ampiamente discusso in Parlamento e che dovrebbe risolversi il prima possible.
Scuola privata: circolo vizioso e disperazione
Tanti giovani docenti sono costretti ad accettare di lavorare in scuole private, pur dinnanzi a proposte decisamente vergognose, affinché non vengano esclusi dalle future graduatorie.
Un fenomeno che andrebbe denunciato senza pensarci due volte, prima che diventi un circolo vizioso, da cui diventa impossibile uscirne. Senza parlare di chi non percepisce il compenso segnato in busta paga.
Gli unici docenti che riescono a percepire quanto promesso e con una busta paga in regola sono quelli aventi un contratto AGIDAE (ovvero istituti privati con gerarchia cattolica) oppure chi ottiene una forma contrattuale FISM valido per le scuole materne.