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Test di ammissione all’università: quando, come e perché

Gli esami non finiscono mai.

Ecco un detto particolarmente diffuso che, come molti altri, ha un fondo di verità. Soprattutto se hai appena concluso gli esami di maturità e ti ritrovi a iscriverti all’università.

Cosa fare dopo il diploma è il dilemma che accompagnata tutti i maturandi anche molti mesi prima dell’esame. Molti, dati anche i tempi in cui viviamo, decidono di proseguire il percorso di studi all’università e, di conseguenza, si preparano ad affrontare altre numerose sessioni di esame. Alcuni (più fortunati) dovranno rimettersi sui libri non prima di dicembre/gennaio, poco prima dell’inizio della sessione invernale. Altri, invece, non avranno un momento di tregua e subito dopo aver tirato un sospiro di sollievo per la maturità, dovranno subito organizzarsi i tempi di studio, anche d’estate. Si tratta di coloro che optano per delle facoltà con il cosiddetto “numero chiuso” che presuppongono l’accesso tramite superamento di un test d’ingresso.

Quali facoltà hanno il test d’ingresso e perché?

 I test di ammissione all’università sono stati introdotti con la legge n.264 del 2 agosto 1999 per alcuni cicli di laurea. Questa norma prevede il numero limitato di accessi a livello nazionale per i seguenti percorsi di laurea:

  • Medicina e Chirurgia;
  • Veterinaria;
  • Odontoiatria;
  • Architettura;
  • tutte le facoltà riconducibili alle professioni sanitarie;
  • Scienze della formazione primaria.

Per iscriversi a queste università, viene pubblicato ogni anno un bando di concorso apposito dal Miur che decreta anche quanti posti sono disponibili a livello nazionale. Questo sbarramento, che per molti versi può sembrare limitativo visto che impedisce la libera iscrizione, è ritenuto necessario per fare in modo di bilanciare le risorse pubbliche con quelle umane.

La legge già citata prevede anche l’istituzione del numero chiuso a livello locale. Ciò significa che i singoli atenei possono ricorrere di loro iniziativa all’uso del test d’ingresso per limitare le iscrizioni. Questo può avvenire nei casi in cui quell’indirizzo di studio prevede: l’utilizzo di laboratori o di sistemi informatici e tecnologici ad alta specializzazione; tirocini formativi in strutture affini all’ateneo; corsi o scuole di specializzazione al termine del percorso di laurea. In queste circostanze, è la singola università che decide se organizzare un test di ammissione selettivo o finalizzato a valutare le competenze iniziali delle future matricole. In questi casi, l’ateneo può anche appoggiarsi a enti esterni per organizzare queste selezioni. Generalmente, le facoltà che hanno il test d’ingresso a livello locale sono le seguenti:

  • Ingegneria;
  • Psicologia;
  • Economia;
  • facoltà scientifiche come Farmacia, Biotecnologie, CTF, Scienze e Chimica.

Ci sono anche delle facoltà che non hanno affatto il test di ammissione. Altre ancora, come l’Università Telematica Niccolò Cusano, ti permettono di iscriverti anche in altri mesi che non siano agosto/settembre.

Quando ci saranno i test d’ingresso quest’anno?

 Il Miur ha già fissato le date in cui si svolgeranno i test d’ingresso per l’accesso ai corsi di laurea a numero programmato nazionale. Queste prove si svolgeranno contemporaneamente in tutta Italia. Il 1 settembre ci sarà il test di veterinaria, il 3 quello di medicina, l’8 quello di professioni sanitarie, il 16 quello di scienze della formazione primaria. Il test di architettura si farà entro il 25 settembre mentre per le facoltà a numero chiuso a livello locale bisogna consultare i calendari dei singoli atenei.

Come fare per superarli? Esercitatevi con i test d’ingresso del passato e partite con quanta più carica e determinazione vi è possibile. In bocca al lupo!